Articoli sulla recitazione

Il resto può aspettare

Il resto può aspettare

Prepararsi per una lezione di recitazione richiede molta disciplina. È necessario prepararsi.

Il training in aula è un momento in cui ci prendiamo cura di noi stessi. Impariamo ad ascoltare come stiamo e come stanno gli altri. Lavoriamo per lasciarci cambiare da ciò che accade, uno sguardo, un sorriso, una lacrima, un gesto, e lo facciamo con onestà; impariamo ad usare il cuore per arrivare al cuore.

Questo è molto difficile.

Non ci sono molti momenti durante la nostra giornata in cui abbiamo la possibilità di esprimere ciò che veramente sentiamo, anzi, forse col tempo, con le esperienze, impariamo esattamente il contrario. Inizialmente impariamo a essere opportuni per contesti come scuola, lavoro, relazioni (sì, anche per quelle) perché ci viene insegnato che non si deve dire tutto ciò che pensiamo, esprimere quello che abbiamo dentro veramente. Tutto questo, di per sé non è sbagliato, tranne per il fatto che, con l’avanzare dell’età, della vita, diventa normale, inconsapevole.

È normale non dire tutto ciò che si pensa, è normale non esprimere ciò che sentiamo davvero fino ad arrivare a non esprimere più non tanto ciò che sentiamo, ma ciò che siamo davvero. Questa è la fase in cui perdiamo la consapevolezza, in cui inizia ad insinuarsi dentro di noi una falsa convinzione di essere qualcos’altro oltre il noi autentico. È la fase in cui il non esprimere o l’esprimere altro rispetto alla verità diventa cronico.

Ma non tutto è perduto: iniziamo a renderci conto che qualcosa non torna, solo che non sappiamo cosa: iniziamo a cercare, iniziamo a comprare, iniziamo a viaggiare, ad andare “altrove”, non come desiderio di scoperta ma per “andare..”. È come se bussassimo a questa o a quella porta chiedendo di entrare.

Un percorso di recitazione ti porta a comprendere che le chiavi per aprire questa o quella porta le abbiamo in mano; il percorso è lungo, richiede sacrificio, molto sacrificio, concentrazione, richiede lo stesso impegno che ogni giorno, in ogni momento, cerchiamo di mettere nelle nostre attività lavorative e relazionali. Quanto ci impegniamo per il lavoro, per la scuola, per i figli, per gli amici…quanto ci adoperiamo per essere adeguati per gli altri? In aula impariamo a mettere lo stesso sacrificio, la stessa dedizione, la stessa concentrazione, lo stesso impegno…per noi, solo per noi, per la nostra autenticità.

E questo è molto difficile. È molto difficile perché dobbiamo re-imparare qualcosa che abbiamo perso. 

Per questo è necessario arrivare a lezione pronti. Una lezione di recitazione non inizia in classe, ma nel momento in cui ci iniziamo a spostare dal luogo in cui ci troviamo, prosegue in macchina, sul tram, in treno fino ad arrivare in aula. Non è possibile andare al bar a fare l’aperitivo prima di recarci in classe. Non è possibile andare da Mc Donald’s prima di recitare un verso di Shakespeare con onestà, come se fossero davvero parole nostre. Non è possibile parlare al telefono o chattare su whatsapp o, ancora, controllare i nostri social immediatamente prima di entrare in classe. Tutto questo, da un certo momento in poi, può aspettare.

L’aula è un momento nostro, tutto il resto deve poter aspettare.

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